La Cantina De Lu Ceddhru - DISO

Purtroppo è chiuso a causa delle persone della città e della zona, se non avete una pizzeria non si lavora, uscire 90% significa una pizzeria, la zona manca cultura del cibo, si deve ancora dare spiegazioni se si va fuori per la cena, pizza è permesso perché è laborioso per farlo a casa, ma NO, si potrebbe fare a casa, tutte le competenze di uno chef eliminato. In inverno non esci, o se esci non mangi in strutture esterne anche se sono riscaldate, perché ti vedono di più, e anche perché vuoi presentarti e mostrare, la zona è ancora radicata in un secolo non specificato. E luoghi tipici della cucina tradizionale come questo, anche se eccellenti, bar vicini e aperti, perché al bar si può fare tutto, anche un aperitivo che è una cena, e poi dire che è stato un aperitivo. I turisti sono ammessi tutto ma a questo ritmo non verranno più se devono tornare indietro nel tempo, per la gente della zona incontaminata e tranquilla significa 1900...

Chi vuole vivere il Salento, prova la vera cucina salentina, deve visitare luoghi come questo. In un villaggio non-turistico come Diso, dove gli anziani locali sono quasi stupiti di vedere alcuni turisti, consiglio di scegliere uno dei pochi posti all'aperto, ordinare qualche vino locale, alcuni piatti salentini e sperimentare ciò che il vero Salento rimane per me. Il cibo era molto buono, i prezzi più che ragionevoli.

Posti a sedere all'aperto nella piazza di Diso. Servizio eccellente e piuttosto veloce. Piatti e bevande serviti in piatti e bicchieri di terracotta, prodotti da un'azienda locale. Gli antipasti fatti in casa sono eccellenti, le bistecche sono buone e abbondanti, e il pesce fritto è superbo! Ottimo rapporto qualità/prezzo.

Personalmente mi sono sentito ridicolizzato come poche altre volte nell'industria ristorativa. Sono stato trattato come un turista inglese nel bel mezzo di agosto a Venezia, anche se ero semplicemente un rude salentino che è andato a mangiare nel mese dei morti (novembre) in una veranda senza finestre in una piccola città della provincia di Lecce. Facendo i conti, portando i prezzi agli estremi in relazione alla geografia del luogo e al contesto della struttura, confrontandoli con posti simili (e tralasciando alcuni piatti con materie prime molto discutibili) non riesco a capire il subtotale... Ripeto, porto i prezzi agli estremi confrontandoli con posti simili... non paragonandoli a ristoranti di alta classe. Sei coperti 9 euro, acqua grande 3 euro, due caraffe di vino della casa 12 euro, grande piatto misto (quattro fette di prosciutto, quattro formaggi, cinque fette di zucchine, mozzarella piccola, quattro pezzi con salsa) 16 euro, due piatti di pittule 16 euro, cozze cotte fiamme 7 euro, cinque gamberi argentini crudi 12 euro, carpaccio di pesce spada 15 euro, piatto di cicoria e purea di fave 5 euro, orecchiette con sugo di pomodoro per bambini 7 euro, tre carni miste alla brace 36 euro, due fritture di pesce 24 euro, un calamari alla brace e tre scampi 15 euro. Sarebbero stati 178 euro in totale, abbiamo pagato 200 euro, senza vedere un menu o un menu del giorno. Dio, senza parole.

Non male come ristorante, la presenza di certe persone che girano intorno guardando tutto ciò che fai e dici è un po' fastidiosa, tipica di un villaggio di periferia. Buon cibo, un po' troppo abbondante, prezzi in alcuni casi esorbitanti, servizio sufficiente. Da scegliere se non ci sono alternative.