Eni Cafe - Firenze

Il suggerimento mi è arrivato più di un anno fa dagli illustri Stefano Tesi e Leonardo Romanelli che hanno scovato questo insolito binomio osteria/benzinaio in via di Scandicci a due passi da Torregalli. Visto la non troppa lontananza dall 'ufficio mi sono deciso di andare a provare questa Eni Station. L 'aspetto esterno non lascia trapelare niente, solo dopo varcato la soglia può venire qualche dubbio sulla natura di questo Eni Cafe. Quasi tutto l 'ambiente è occupato dai tavoli e dal bar, degli scaffali da Autogrill o simili nemmeno l 'ombra. Per essere luglio inoltrato con la metà dei coperti occupati e qualche tavolo addirittura prenotato direi che non è male. Il menù è stampato su una brochure di carta, la scelta è sorprendentemente ampia, antipasti, primi secondi contorni e dessert; tra carne e pesce c 'è l 'imbarazzo della scelta. Io e il mio collega optiamo per il pesce e perché non accompagnarlo con un vinello bianco? Alla spina c 'è sia fermo che frizzante. Della carta dei vini giustamente non c 'è nemmeno l 'ombra ma dietro al bancone scorgo delle bottiglie e la cameriera su richiesta ci stappa un vermentino sardo. Lughena, Vermentino di Gallura della Cantina Sociale Giogantinu, piacevole profumato e siamo già oltre le mie aspettative. Poi arriva il cestino del pane con schiacciata e pane bianco ed è pure fatto in casa. Si comincia con gli antipasti: Insalata riccia con mozzarelline, pomodorini e acciughe Insalata riccia con cipolle rosse e pesciolini La presentazione è semplice ma ben fatta, quasi un impiattamento da ristorante. Un difetto c 'è e sta tutto nell 'eccesso di aceto che ha bruciato un po ' il sapore del pesce. Si prosegue con gli spaghetti alla vongole del mio collega. Una piattata infinita, forse 2 etti abbondanti. La pasta è cotta al dente in maniera impeccabile il sugo è saporito ma poco legato con gli spaghetti. Io ho invece ho deciso per un secondo: il carpaccio di pesce spada guarnito sempre con l 'immancabile insalata riccia, pomodoro, olio, origano. I filamenti bianchi non ricordo cosa fossero ma erano abbastanza insapore. Per conlcudere macedonia e cocomero in compagnia del sottofondo televisivo dei Simpson che mi ha fatto uno strano effetto déjà vu. La spesa si attesta sui 20 € a persona compreso il vino, ma con un antipasto in meno ed evitando di prendere il vino in bottiglia, accontentandosi di quello alla spina, si sta tranquillamente sotto i 10 € che in sintesi significa rapporto qualità/prezzo da record. Uscendo mi sono voltato a guardare l 'esterno della struttura ancora un po ' positivamente colpito dall 'esperienza e ho scorto l 'insegna sul vetro che recita: colazioni pranzi aperitivi . Da tornarci al più presto.

Hahaahha 5 stelle ad un bar di un benzianaio???Aprite gli occhi e....la bocca che questo posto è degno di un pranzo gourmet! Lo chef gestiva in passato un ristorante rinomato in Firenze e si sente! A pranzo ricca scelta di piatti della tradizione, sempre più o meno 4 scelte di antipasti, di primi di secondi...potete trovarci il bollito alla vecchia maniera, la minestra di pane, gustosi risotti, accompagnati da schiacciatine fatte in casa! Non perdete il menu di pesce il venerdì ok io non mangio pesce ma ne vale la pena mi dicono gli amanti del genere!9 il personale è gentile, acqua offerta dalla casa...la qualità del cibo e la gentilezza del personale, l'ambiente familiare fanno dimenticare il fatto che ci si trovi ad un bar di un distributore...!