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Recensioni
Contribuisci feedback Cosa piace a Ciro Fulgaro di Essenziale:
Non si poteva sperare di più in questo ristorante che ha soddisfatto tutte le mie aspettative. Pranzo con piatti sorprendenti sia per preparazione che per presentazione sia gli antipasti i primi e i secondi. Tutto di alto livello. Il servizio semplice ma molto cordiale ha completato il tutto. Vini abbinati perfetti. Da ripetere. Visualizza tutti i feedback.
Davvero un esperienza più che una normale cena ! Molto particolare, cibo di ottima qualità Come dice il nome del locale c'è l'essenziale , infatti l'ambiente risulta un pochino freddo , però veramente top l'idea delle posate nel cassettino al posto tavola !!
Esperienza culinaria eccellente. Ristorante con arredamento accattivante e decorazioni artistiche particolari. Menù degustazione da 60 euro a persona escluse le bevute. Dalla lavagna affissa al muro si può scegliere un piatto per portata. Piatti molto curati e cucinati sapientemente. Tra tutti i piatti proposti e scelti una menzione va ai gamberi con foie gras e la pancia di maiale con l'anguilla, patate e peperoni. Coperto 3 euro, acqua 2 euro e vino 52 euro (con un ricarico di 15 euro rispetto alla stessa bottiglia comprata dal produttore e non in un ristorante, ma in linea con i prezzi di vendita al pubblico in un esercizio di ristorazione). Cameriere preparato, atmosfera piacevole. Ci tornerò presto. Consigliato.
Nel cuor di Firenze, tra gli antichi palazzi, Sorge un ristorante dal gusto sofisticato, Che ti conquista con sapori raffinati e mai banali, Che colpiscono il palato. L'elegante ambiente ti accoglie con pregiata arte, E il servizio cortese ti fa sentire a casa, Mentre le portate arrivano con perfetta cadenza, In un crescendo di sapori che deliziano l'anima e la bocca. Dalle paste alle carni, dai dolci ai formaggi, Ogni piatto è un'esperienza gustativa unica, Che rievoca i sapori della tradizione fiorentina, Rivisitata con maestria in chiave moderna. Non manca la cura per il dettaglio, né la ricerca dell'eccellenza, Che contraddistinguono il cuoco e la sua brigata, E il vino giusto, sapientemente abbinato, Complimenta il tutto con una nota di classe. Insomma, un'esperienza indimenticabile, Che rende omaggio alla bellezza e alla bontà della vita, E ti fa capire come la gastronomia, Possa essere una vera e propria arte divina.
Un ristorante originale che propone piatti con abbinamenti inaspettati e sorprendenti. Divertente e giovane sono gli aggettivi che userei per questa esperienza culinaria accompagnata da vini altrettanto originali ed peculiari. Da provare assolutamente!
Veniamo accolti da un personale giovanissimo, ma non per questo inesperto che con estrema cura ci fa accomodare su un divano in pelle al centro della sala prima di farci accomodare al tavolo. L’attesa è gentilmente accompagnata da bollicine. Graditissimo. Troverete un ristorante ampio moderno ma con dettagli urban, suddiviso in due zone. Non nego che la parte in “piccionaia” ha un level up anche per la vicinanza con la cucina dove si ha modo di vedere lo chef all’opera. Che non guasta. “Come ci vogliamo divertire stasera?” Ci accoglie cosi il cameriere dopo averci fatto accomodare e spiegato che troveremo le posate per tutto il servizio in un cassettino del tavolo con apertura push pull. Ottimi inizi. Scegliamo il vino e le portate che troviamo descritte col gessetto in una grande lavagna appesa ad una parete. Dopo una pó troppo prolungata attesa del vino, arriva l’entrèe. “Abbiamo ordinato un thè e non lo sapevamo?” Mi esce spontaneo quando il cameriere arriva al tavolo con teiera e tazzine stile Alice nel Paese delle Meraviglie. Sorride e ci racconta l’entrèe: un brodo di ribollita servita con perle di tapioca. Saporito, curioso e creativo. Mi ripeto, ottimi inizi parte due. Nell’attesa dell’antipasto apprezzo tantissimo il loro pane fatto in casa, soprattutto la focaccia al pomodoro, carina l’idea. Arrivano le mie empanadas di peposo e anche qui mi trovo non sono a mangiare ma anche a divertirmi. Vengono servite in un letto di lenticchie secche con il brodo a parte e mi viene consigliato di inciupparle stile biscotti col latte. Senza esitare seguo il consiglio e mi immergo bel sapore del peposo della sagra dell’impruneta ma con l’originalità della nota croccante. Mi segue il risotto al nero di seppia, al dente gradevole ed estremamente interessante l’abbinamento con il cedro. Il piccione è il piatto che nel suo complesso mi ha coinvolta meno, l’insalata mojito non è proprio arrivata. Peccato. Il primo sale invece non te lo aspetti proprio. Nel complesso si sente che dietro ogni piatto c’è una cura al dettaglio maniacale oltre che un attenta ricerca della materia prima e indiscutibile creatività. Anche il servizio non manca di passione e affiatamento. Ma. Solo due appunti: 1) non ho apprezzato l’idea del letto di lenticchie crude nelle empanadas. Perché inserire qualcosa nel piatto che non posso mangiare ? 2) a fine servizio ci viene gentilmente chiesto se avessimo gradito un amaro. Probabilmente abbiamo letto male il mood del cameriere che pareva più un offerta, dato che non abbiamo ricevuto un menù che elencasse prezzi e scelte. Non ci aspettavamo invece di trovare quei due bicchierini finali nel conto, ottimi ma non di buon mercato. Detto ció, e a parte il finale, dal punto di vista di qualità prezzo è decisamente credibile.