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Pessimo!! Capisco che siamo alla rinascente è che il Duomo è a lato, ma qui siamo nel sotterraneo!! Colazione con un te (6 euro) e una fetta di torta (5 euro), chiedo un bicchiere d'acqua mi portano una bottiglietta d'acqua gelata alla modica cifra di 3 euro!! Da evitare. Visualizza tutti i feedback.
Al piano -1 della Rinascente in mezzo al design e altro c'è un bar e un bancone, riscaldato, dove prendere un caffè. Mezzo punto in più perché il caffè, servito al banco, è preceduto da un bicchierino da liquore con dentro, però, acqua naturale, una rarità a Milano, e una abitudine al Sud ma in bicchieri di plastica). Anche il caffè è discreto e costa il giusto, in media zona Duomo.
Pessimo!! Capisco che siamo alla rinascente è che il Duomo è a lato, ma qui siamo nel sotterraneo!! Colazione con un te (6 euro) e una fetta di torta (5 euro), chiedo un bicchiere d'acqua mi portano una bottiglietta d'acqua gelata alla modica cifra di 3 euro!! Da evitare.
Mentre siamo seduti al piano meno uno, senza un po’ aria, circondati da una folla in preda all’isteria dei saldi, davanti a un tè costato 6 euro, ci siamo chiesti “che ci facciamo qui?”. Ma per rispondere a questa domanda è necessario riavvolgere il nastro, e cominciare dall’inizio. Chi, come noi, è cresciuto negli anni ’80 incollato alla tv che su Italia1 trasmetteva almeno due volte all’anno quel capolavoro che è “Grandi magazzini”, la Rinascente di Milano rappresenta il sogno che diventa realtà. Lasciamo perdere il fatto che le scale mobili siano fatte in modo tale da obbligarti ad attraversare svariati reparti di cui non ti interessa niente. E lasciamo perdere pure il fatto che per raggiungerle devi fare lo slalom tra i commessi del reparto profumeria che ti spruzzano a tradimento ogni tipo di essenza. Siamo alla Rinascente, il regno dello shopping. Può succedere, mentre si fa shopping, che si venga colti da un attacco di fame. Nessun problema, perché al piano meno uno, nel bel mezzo del reparto degli oggetti di design, si trova una caffetteria. L’hanno chiamata “Bar della Rina”, strizzando l’occhio alla fastidiosissima e milanesissima abitudine di troncare le parole. E forse questo era già un motivo valido per non sedersi a quei tavolini lilla: ci dev’essere un modo per esprimere il proprio dissenso nella scelta del nome dei locali. Uno potrebbe essere, appunto, quello di dire “noi in un posto con un nome del genere non ci veniamo”. Invece noi ci siamo andati, pur sapendo di quel nome assurdo. E abbiamo ordinato un tè, pur sapendo che costa 6 euro. Tutto perché siamo alla Rinascente, e alla Rinascente la gente si rincoglionisce (saranno forse i profumi con cui ti annaffiano all’ingresso? . Pure noi ci siamo cascati: siamo andati alla Rinascente, abbiamo comprato cose inutili solo perché in saldo, abbiamo avuto fame, ci siamo detti “ma sì, facciamo colazione al bar della Rina. In fondo abbiamo risparmiato con i saldi, possiamo buttare 11 euro per una colazione”. Abbiamo ordinato un tè verde alla menta (Kusmi e una fetta di plum cake banana e noci, e mentre lo mangiavamo ci siamo chiesti “che ci facciamo qui?”. Perché abbiamo accettato l’idea di spendere 11 euro per una colazione neanche eccellente? Perché fuori dalla Rinascente questa cosa ci sarebbe sembrata una follia e qui dentro, invece, ci sembra accettabile? La risposta sta, ovviamente, in quel film dell’86. Andate a riguardarlo, se non ve lo ricordate.
Avere una pausa quindi continuare a fare shopping
Chocolat chaud très riche, mmmmm!