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Contribuisci feedback Cosa piace a fabioraffaela di Casa Lerario:
Location molto bella circondata da un bel verde, varie attività di intrattenimento. Servizio disponibile e molto giovane, forse manca di esperienza, ma tutto sommato va bene. Buono il pranzo, gli antipasti, i primi non lasciano il segno, ma la carne è davvero molto buona. Tuttavia tutto ciò determina, secondo me, un buon locale, anche se il prezzo è troppo alto. Comunque, è la seconda volta che vado e mi sto convince... Visualizza tutti i feedback.
Cosa non piace a Kayla D'amico di Casa Lerario:
Non basta posizionare i tavoli, il proprietario deve indossare prima la mascherina e assicurarsi che anche gli ospiti la togliano solo dopo essersi seduti. Il green pass? Forse è ancora un'opzione per loro! Visualizza tutti i feedback.
Location molto bella circondata da un bel verde, varie attività di intrattenimento. Servizio disponibile e molto giovane, forse manca di esperienza, ma tutto sommato va bene. Buono il pranzo, gli antipasti, i primi non lasciano il segno, ma la carne è davvero molto buona. Tuttavia tutto ciò determina, secondo me, un buon locale, anche se il prezzo è troppo alto. Comunque, è la seconda volta che vado e mi sto convincendo sempre di più della scelta di tornarci, quindi lo consiglio.
Il posto è bello e si mangia bene. Propongono per antipasto il solito piatto di affettati (molto buoni ma troppi) e qualche assaggio di formaggio. Due primi a seguire e una fetta di arrosto di nero casertano con patate al forno, vino della casa, dolce, frutta e caffè a 38 euro. Elisir o amaro a pagamento. I prodotti sono di ottima qualità e l'arrosto di nero davvero eccezionale, difficile mangiarne così buoni. A noi sono capitati un risotto che doveva essere con genovese di cipolla di Montoro e crema di caciocavallo, ma in verità non sapeva di genovese ma di zafferano e il caciocavallo era insapore o quasi;il riso peraltro tragicamente scotto. Il secondo primo era un ottimo scialatiello fatto in casa e ben cotto con soffritto di nero e pomodoro corbarino;nell'insieme un piatto davvero ottimo, ma un po' azzardato perché non a tutti piace e perché un po' troppo piccante per i più (il 50%dei piatti è stato restituito quasi intatto). La carne sublime e le patate dolci e ottime. La vera pecca è che non si può concepire un menù senza neanche una verdura e nulla di cucinato tranne la pasta; vantarsi del territorio e poi non preparare nulla dell'orto è una pecca incolmabile. Il piatto di affettati e la brace rendono il menù troppo facile e non si giustifica il prezzo. Sarebbero bastati due assaggi di verdure di stagione magari con legumi nell'antipasto per far capire che si sa anche cucinare la tradizione.
Non basta posizionare i tavoli, il proprietario deve indossare prima la mascherina e assicurarsi che anche gli ospiti la togliano solo dopo essersi seduti. Il green pass? Forse è ancora un'opzione per loro!