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Contribuisci feedbackLa cucina giapponese va gustata, assaporata, condivisa. Con un buon calice di vino bianco ma, nel caso di Oxidiana, l'abbinamento perfetto impone un cocktail sapientemente preparato da Francesco, bar tender con una passione smodata. Lasciatevi consigliare...i mojito, nelle molteplici declinazioni, sono la sua specialità. Sfogliate poi il menù, da breve rivisitato dagli attenti e disponibili proprietari. Oppure affidatevi alla competenza di Valentina o Umberto, collaboratori validi e premurosi, attenti a coccolare il cliente, con garbo e gentilezza. Da ordinare, marinato misto (polpo, salmone, tonno).. una delizia(!), insalata di alghe, shabu shabu, uramaki, sushi di ricci (secondo diponibilità), gli oiako, i "150", salmone in salsa teriaki e per finire...tortino caldo al cioccolato, poco giapponese ma TROPPO buono! Chiedete di sedere accanto all'acquario e dimenticate chi vi sta intorno (difficilè, ahimè, durante il weekend quando il locale è brulicante di voci e persone). Occhi ed orecchie solo per i vostri compagni di "avventura culinaria"! L'unica distrazione concessa, per qualche minuto, riguarda le foto relative alle mostre ospitate dal ristorante, di gran pregio! Non andate via senza aver scambiato due chiacchere con William, anima di "Oxidiana". Unite tutti gli elementi descritti e capirete perchè ogni volta è