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Recensioni
Contribuisci feedback Cosa piace a Sarita Barone di Sandro Di Rossi Cesare Tullio:
Oramai sono diversi anni che vengo a mangiare qui. Che sia un pranzo di lavoro, una cena romantica o un banchetto festivo il cibo è sempre ottimo. Il nuovo menù, la varietà delle pietanze proposte e la cordialità del personale sono il tratto distintivo di questo ristorante. Lo chef Tullio inoltre porta avanti la tradizione culinaria bergamasca, aggiungendo prodotti di stagione freschi in maniera innovativa. Anche le... Visualizza tutti i feedback.
Su consiglio del padrone del b&b siamo andati in questo ristorante, prezzo per il loro menù 12€ primo, secondo contorno acqua e caffè. Pure buoni
Manuali, pensionati, famiglie, uomini d'affari e viaggiatori di passaggio. Tutti ugualmente viziati con una cucina fantastica ma semplice. Menu di 3 portate inclusi 2,5 dl di vino, acqua e caffè a 12 euro. Semplicemente eccezionale e un servizio con occhi brillanti e molto attento. Torneremo!
Il locale dispone di un ampio parcheggio riservato. La sala interna è spaziosa, l'arredamento è curato, con tovaglie e tovaglioli di buon tessuto. Il servizio è curato da due giovani donne, professionali ed efficienti. La cucina è tipicamente italiana e c'è la possibilità del menu fisso sia a mezzogiorno che la sera. Il contorni è a buffet, ho trovato molto gustose le pappardelle al ragù, un po' bruciacchiato il mio formaggio alla piastra. Il prezzo è allineato alla media del territorio, la qualità è anche un po' più su.
Forse la ragione andava cercata nella scarsa affluenza legata al covid, motivo per cui le recensioni su Trip risultavano ferme al lontano 2020. O forse perché, come abbiamo poi sperimentato, in tempi recenti c'era ben poco di positivo da raccontare? È probabile. Soprattutto dal punto di vista dell'accoglienza, quella che di solito funge da biglietto da visita di un buon ristorante. Qui non sembrava avere grande importanza: la ciabattante signora in sala, con addosso una vestaglietta da perfetta casalinga (sembra essere la co-proprietaria e moglie dello chef), è apparsa fin da subito piuttosto distaccata, al limite della freddezza. Dopo aver posato il menu sul tavolo ha speso giusto quattro parole frettolose rispondendo con scarso entusiasmo alla domanda (che forse considerava pleonastica) su come fossero conditi i casoncelli alla bergamasca. Forse essendo domenica sera la stanchezza aveva preso il sopravvento su di lei. Eppure al momento nel locale (lontano dal centro e semi-nascosto) c'erano appena otto commensali, noi inclusi. Al di là, comunque, di queste nostre impressioni, va riconosciuto che il cibo è stato più che dignitoso: ai casoncelli (per noi in parte ancora semi-misteriosi, non essendo di casa nel Bergamasco) sono seguite due vistose e ben cotte costolette di vitella alla milanese, le cosiddette "orecchie d'elefante", accompagnate da patate al forno, anche se non proprio appena cotte. Ma è al momento del dessert che c'è stato un imbarazzante incidente di percorso, che sembrava che l'incredula moglie-titolare stesse vivendo come la furbata di chi cerca un cavillo per non pagare il conto (che, tra l'altro, era abbastanza contenuto). Purtroppo per loro e ancor più per noi, nella crostata di noci c'era un disgustoso capello: nero, lungo e ben amalgamato nella pasta frolla. Certo, questo non dovrebbe accadere ma può succedere. Nel malaugurato caso che ciò accada ci si aspetta almeno delle scuse doverose, che qui non ci sono state assolutamente. Al loro posto c'è stata la poco professionale precisazione che quel dolce non veniva conteggiato. Ci sarebbe mancato solo il contrario! Va detto, non è stata una delle serate migliori. Tutt'altro.
Domenica a pranzo, proviamo questo ristorante trovato tramite trip. Prendiamo 2 primi, 2 secondi. Ottimo rapporto qualità prezzo. Servizio un pochino lento, ma avevano una bella tavolo di circa 30 persone e posso capire che non sia stato facile. Ci siamo trovati bene, ritorneremo