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Recensioni
Contribuisci feedbackSituato in un tranquillo micro villaggio, questo ristorante a conduzione familiare offre una calda ospitalità e piatti tradizionali della Lodigiana. Tuttavia, le recensioni evidenziano un ambiente spoglio e freddo, con un giardino e un’area per bambini trascurati. La qualità dei piatti, pur promettente, non sempre raggiunge le aspettative, con porzioni scarse e sapori che a volte deludono. Nonostante le imperfezioni e un servizio a volte incongruente, la passione per la cucina tradizionale rimane palpabile, rendendo questo locale un’opzione da considerare per chi cerca autenticità nei sapori.
Il menu di agosto è semplicemente eccezionale. Il personale è molto gentile. Un punto in meno purtroppo per il giardino, che è il punto di forza del ristorante ma che abbiamo trovato deludente per quanto riguarda l'area per bambini (il verde invece è piuttosto curato. L'idea c'è ed è ottima per chi ha bambini o vuole godersi un po' di fresco dopo pranzo. C'erano giocattoli per bambini (casetta, scivolo, tavolino...e piccole panche) ma purtroppo tutto sporco quindi inutilizzabile. Forse sapevamo che ad agosto ci sarebbero state famiglie con bambini, si potrebbe dotare meglio di attrezzature questo angolo. Spero che i gestori rivalutino questo spazio.
Siamo stati a cena per la rassegna gastronomica lodigiana. Il locale rustico ma un po' troppo freddo. Le porzioni dei piatti erano molto scarse e di bassa qualità. Per 33€ a testa vini esclusi direi che non ci siamo proprio. Gentilezza da parte del personale.
Durante il periodo del festival gastronomico lodigiano (solo di sera), ci siamo capitati lì a mezzogiorno. Ambiente semplice, su cui spicca un grande camino spento. Non c'è un menu scritto, anche se le offerte del giorno erano specificate all'ingresso. Abbiamo optato per un piatto unico con base di polenta, cinghiale e brasato. Erano deliziosi, sia la polenta che la carne, accompagnati da un bicchiere di San Colombano, stranamente molto piacevole. Da tornare, magari utilizzando il menu della recensione.
Locale accogliente, seppur molto vicino alla trafficata Paullese, posizione che garantisce la tranquillità necessaria per una pausa (pranzo o cena). Il ristorante ha tre sale: una piccola e raccolta, una grande adatta per le cerimonie e una con un grande camino che contribuisce da solo ad arredarla. Mise en place un po' sorprendente (servirebbe una modernizzazione, anche in stile rustico non necessariamente ricercato), così come la proposta del menu che potrebbe unire piatti più attuali ad altri della tradizione da mantenere assolutamente (come la lepre in psalmì che ho trovato in pochissimi altri posti altrettanto buona). Servizio fornito anche dal proprietario molto attento e gentile. Prezzi più che adeguati per alcuni piatti precisamente per la qualità e maestria della cucina (come la lepre), altri invece leggermente più alti rispetto al servito.
Ho atteso un po’ per fare questa recensione. Ci sono stato il 10 di marzo 19 in occasione del mio compleanno. Nessun appunto alla cucina. Nessun appunto al locale, mi piace lo stile. Credo di aver mangiato il migliore filetto della mia vita. Idem gli antipasti, qualità indiscussa. Tutto davvero ottimo. Il cameriere e proprietario, suppongo, assolutamente garbato, premuroso e paziente. Il signore di una certa età, forse il padre di questi, con passione antica e dedizione autentica. Unico neo? La cameriera bionda di mezza età. Sgarbata e gelida, forse non ha trovato il mestiere della sua vita. Ci porta il vino e non lo apre. Ce lo sbatte davanti e se ne va. Porta l’acqua minerale e ce la versa tutta, mezzo litro, così può portare via subito il vuoto. Una presenza assolutamente scomoda. Peccato per il posto che trovo molto buono. Se dovessi tornare e ritrovarla tra i tavoli non mi fermerei.
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